martedì 28 agosto 2007

Quando i diari erano di carta

Domenica mi sono finalmente riaccasato, dopo 5 mesi di precariato abitativo a causa di lavori di restrutturazione e miglioramenti fatti a casa mia. Mentre tiravo fuori libri e libretti dai pacchi che li avevano custoditi per tutto questo tempo (senza ahimè risparmiarli dalla polvere), mi sono capitati per le mani i miei diari degli anni passati: da quelli di scuola degli anni del liceo alle agende dell'università. Ero partito con l'idea di buttarli via, non perchè avessi qualche strana sindrome di non-accettazione del mio passato, ma solo per motivi di spazio. Avevo già preparato il contenitore per la raccolta differenziata della carta. Eppure qualcosa mi frenava... Così mi sono seduto, ho preso il cuore in mano, ed ho concesso un ultimo ballo alle pagine che mi sono state compagne di adolescenza.

Mi sono rivisto, dal casinista problematico con i capelli lunghi di 15 anni fino all'entusiasta neo-diplomato con 60/60 che si gode l'estate più bella della sua vita, in partenza per Parigi, e poi matricola all'università, desideroso di aprire un Pub con gli amici di sempre (Io, Paolo, Citre e Meco... e questo l'ha aperto veramente!!!). Ho rivisto i mesi della crisi accademica ed umana, lo sforzo di uscirne fuori e di fare la scelta giusta (grazie all'appoggio dei miei genitori), ed infine la soddisfazione provata ne vedere la propria vita ri-indirizzarsi nella giusta direzione... In particolare quelle pagine, quelle in cui è descritta la "svolta" me le ricordavo come se le avessi sempre avute sotto gli occhi, come del resto ricordavo perfettamente gli eventi di quei giorni: erano il 4 ed il 5 Ottobre (giorno in cui dal 2004, anno della mia laurea, si celebra la ricorrenza del beato Alberto Marvelli... sarà un caso?) del '99, ero a Bologna da Tiziano & Co. per un periodo di "riflessione" dopo aver strappato un misero 22 ad un paradossale esame di Analisi Matematica II. Era un autunno caldo, con la costante colonna sonora di "Intoanother" degli Skid Row. Da quei giorni in poi ho scritto sempre di meno, i pochi interventi testimoniano una ritrovato equilibrio e sono principalmente conferme del fatto che avevo fatto bene a fare ciò che avevo fatto.

Ed il resto, è il caso di dirlo, è storia. La mia storia. La storia di oggi. Con quel passato c'è comunque una continuità, guardandomi attraverso quei diari mi sono visto "simile a me" ma anche "diverso da me". Oggi vivo - per fortuna - le stesse inquietudini e le stesse suggestioni di allora, ma con maturità e razionalità che allora non potevo avere e che oggi mi permettono di goderne pienamente (come apprezzo sempre di più la canzone di sempre "Intoanother", che è diventata la mia colonna sonora "ufficiale").

A volte mi diverto ad immaginare come sarebbe stata la mia vita oggi senza quei piccoli momenti di crisi che hanno accompagnato quei giorni, a come vivrei oggi se tutto fosse filato liscio al primo colpo... e alla fine sono convinto che sia andata meglio così.

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