mercoledì 5 settembre 2007

La mente è più veloce della mano

Suonare, col metronomo che incalza. Sono quasi sudato... Il metronomo è un po' come il tuo migliore amico, ma non uno di quelli che ti da sempre ragione. Quando arrivi tardi ad un appuntamento si arrabbia. Ed anche se arrivi troppo presto. E si arrabbia anche se, per arrivare in orario, trascuri i dettagli. Su tremila e più note, tremila e più appuntamenti, le probabilità di farlo arrabbiare sono alte.

Sono a 90 b.p.m., ma per essere minimamente degno devo arrivare a 120. E se proprio voglio fare le cose come vanno fatte bisogna arrivare a 140. Non è facile. Per niente. Sono io da solo contro il "Moto Perpetuo" di Paganini. Io con la chitarra, lui col violino. Non è per niente facile.

Bisogna curare il movimento, ogni minima tensione nervosa e muscolare dalla spalla al polpastrello va controllata. La mano destra deve dare plettrate leggere come piume ma decise come lame. La mano sinistra deve essere sciola, morbida, elastica ma non deve avere mai un appoggio incerto. E la cosa ancora più complicata è che tutto questo deve venire naturale. Ed allora bisogna curare ogni movimento, evitare di irrigidirsi e di stancarsi.

Ma il segreto è nella gradualità delle cose, no? Si parte a 90. Oggi lo suono a 90. Dieci volte. Deve essere perfetto, senza sbavature dalle prime note (do-re-do-si-do-re-mi-do-...etc...) alle ultime (do-do-do). Poi domani (o sempre oggi, se ho tempo) lo faccio a 91. Dieci volte, perfetto, senza sbavature. E così via.

Ma allora perchè a 95 le sbavature iniziano a farsi sentire? Di questo non potevo darmi una spiegazione. Poi stasera sono stato illuminato e la sessione di tecnica quotidiana (3 ore piene, oggi ho avuto molto tempo...) ha preso una direzione inaspettata.

Ho allenato troppo le mani e poco il cervello. Dunque, invece che pensare (solo) al movimento delle mani, occorre concentrarsi sulle note che le mani devono suonare. Quando ne suoni una il cervello deve aver già percepito le prossime 10 o più, le deve aver chiamate per nome, le deve aver sentito nascere dal silenzio, una per una. Il mettere le mani al posto giusto diventa così un riflesso condizionato, qualcosa di istintivo. Ed allora, in una unica sessione si può passare da 95 b.p.m. a 105 b.p.m. senza troppi problemi.



La mente è più veloce della mano, e va allenata perchè sia quella a controllare questa, e non viceversa.

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