sabato 4 agosto 2007

Lo Sparo di Sant' Emidio

Domani è il 5 Agosto, festa di Sant' Emidio patrono della città di Ascoli e protettore dal terremoto. Come ogni anno la città celebrerà la festa con il tradizionale Sparo (ossia i fuochi d'artificio, nella tradizionale dicitura ascolana). E' un occasione in cui, dai più piccoli ai più anziani, è ancora concesso alzare gli occhi al cielo e stupirsi per qualcosa di bello. La città vive il suo rituale: si prende posto sul lungo castellano, i più arditi si posizionano sul primo curvone della strada per San Marco, quelli ancora più arditi si inerpicano in prati "non conformi" dalle parte del rione de li Callare adde (rione delle Callare alte). E dopo la tradizionale tombola in piazza Arringo, i tre tradizionali corpi di mortaio indicano che lo spettacolo inizia.

Ma per noi "filosofi" dell'ascolanità c'è uno spettacolo nello spettacolo, costituito dalle frasi "topiche" che costituiscono i commenti del pubblico allo spettacolo, che individuano delle vere e proprie "categorie" (o "topologie"), dette dei "matti da sparo". Dopo anni e anni di studi ed osservazioni sono giunto al seguente elenco (tradotto per coloro che non sono così pratici della favella ascolana).

- L'esclamazione tipica di stupore e meraviglia è "Auà", spesso pronunciata con la finale lunga ("Auaaaaaaà"), contrazione di "A 'uarda...", ossia "Guarda".

- "Chisà quist' anne quante è custate 'ssù spare...", ossia "Chissà quano saranno costati i fuochi d'artificio quest'anno...", (accompagnata spesso dall'esclamazione "Puore quatrì nuostre!!!", ossia "Poveri soldi nostri!!!", perchè - si sa - l' ascolano è sempre vigile su come i soldi della comunità vengono spesi...)

- "Chigghie vérde è chigghie che costa de ppiù...", ossia "Quelli verdi costano di più". Non mi chiedete perchè ma qui in Ascoli si cresce con la convinzione che i fuochi d'artificio verde costino di più. Un mio amico, che lavora in una fabbrica di fuochi d'artificio, mi ha detto che in realtà i più costosi sono quelli bianchi e dorati, a causa della presenza di rame. Ho risposto che "Un conto sono i fuochi d'artificio, un conto è Lu Spare".

- "Chigghie rusce 'ncendia furia...", ossia: "Quelli rossi hanno un alto potere incendiario". Anche qui, non saprei spiegare il perchè.

- "Chisà quante quatrì pigghia quille che tè li terre sotta a 'ndove spara...", ossia "Chissà quanti soldi ha preso il proprietario dei terreni posti sotto alla zona da cui sparano i mortài". Allusione dell'ascolano, sempre attento amministratore degli altrui beni, ad ipotetici indennizzi dati al succitato proprietario a causa degli incendi che si verificano dopo i fuochi d'artificio.

- La presente categoria non ha una frase "topica" ed è rappresentata da tutti quelli che si divertono a dare nomi ai vari fuochi d'artificio (tipo il "Salice Piangente", che vedete in figura più in basso, o altre amenità...). Quando ero piccolo ricordo che mio padre era uno specialista in questa arte.

- Anche la presente categoria è priva di frase topica, ed è rappresentata dai cosiddetti "visionari", ossia tutti coloro che vedono immagini simboliche nei fuochi, tipo: "Auà... è desegnate la faccia de Santamiddie..." (ossia "Guarda, ha disegnato il volto di Sant' Emidio"), oppure "Auà...è fatte la 'A' di Ascoli..." (ossia "Guarda, ha disegnato la 'A' di Ascoli").

- "Quiste l'anne passate nen ce stava...", ossia "Questo l'anno scorso non c'era". Viene detta in presenza di un particolare fuoco d'artificio introdotto nell'anno corrente. In realtà spesso e volentieri sono fuochi presenti da almeno 30 anni.

- "Se dice ca quist'anne è misse nu spare nuove, cinese, che costa nu sacche de quatrì...", ossia "si dice che quest'anno sia stato introdotto un nuovo fuoco d'artificio di importazione cinese e particolarmente costoso". Vedi sopra. Frase spesso pronunciata prima dell'inizio dello sparo, o comunque durante le prime battute. Va da sé ce chi commenta così lo sparo poi non è mai capace di individuare quale sia questo benedetto "sparo cinese"...

- "Chigghie basse è li più biegghie...", ossia "I fuochi d'artificio bassi sono i più belli". Il fuoco d'artificio "basso" è quello che discrimina una bona posizione d' osservazione da una cattiva. Tipicamente la frase in questione è detta dall'ascolano per fare invidia all'amico che magari si trova più indietro, con un mare di persone davanti e non può godersi gli spari "bassi".

Le ultime due categorie meritano un preambolo particolare. Se infatti le prime 10 costituiscono i commenti che vengono proferiti durante lo spettacolo, ci sono due tipologie di commento che definiscono due vere e proprie scuole di pensiero che esplicano il loro rapporto dialettico (se non conflittuale, e dico fin da ora che io sono un convinto sostenitore della scuola di pensiero rappresentata dall'ultima topologia) alla fine dei fuochi d'artificio:

- "Quille dell'anne scurse era megghie...", ossia "I fuochi d'artificio dello scorso anno sono stati decisamente migliori".

- "Lu Spare è bielle sempre... ma come quist'anne mai!", ossia "I fuochi d'artificio sono belli sempre, ma mai come quest'anno!"


Inutile negare: ognuno di noi ha detto e sentito ripetute volte alcune delle frasi sopra riportate (che ormai fanno parte della nostra Tradizione). E a tutti voi, a qualunque tipologia di "matto da sparo" apparteniate, ascolani e non, auguro di poter alzare gli occhi al cielo e di poersi lasciare stupire e affascinare ancora una volta, come quando eravamo bambini.

Buona festa di Santamiddie!!!

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