"Fai a pezzi questo nuovo anno e rimontalo come vuoi tu".
Gli auguri che si ricordano per sempre.
Come quando pedali di notte, no?
Che vedi la luna che si affaccia tra i tetti e le torri e si fa inseguire; il cielo è trasparente e c'è silenzio.
Pedali e pedali.
E ti tornano in mente le parole per cui "tutto concorre al bene".
Sono fermo eppure la tensione è allo spasmo, come in quei film quando sai che sta per succedere qualcosa.
E davvero, a parte i miei (tanti) sbagli, in questi anni tutto ha concorso al bene, al mio bene.
Ma proprio tutto.
Ma proprio grazie.
venerdì 17 maggio 2013
XXXV
Pubblicato da Giulio Petrucci alle 23:57
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