sabato 2 febbraio 2008

Candelora e San Biagio

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Candelora in cui si ricorda la presentazione di Gesù al tempio, 40 giorni dopo la sua nascita. Secondo la tradizione popolare se il giorno della Candelora è bel tempo, significa che si sta uscendo dall'inverno. Qui in Ascoli c'è un sole stupendo...


Davanti al Duomo di Ascoli si vendono le cosiddette Ciambelle di San Biagio, la cui festività cade il giorno seguente alla Canelora, il 3 febbraio. Qui in Ascoli il sudetto santo è protagonista di due particolari formule idiomatiche. La prima consiste nella semplice invocazione del suo nome - "Oh, Sante Biage!"[1] - quando qualcuno - specialmente se in tenera età - tossisce, essendo San Biagio il protettore del mal di gola. La seconda espressione è "Sante Biage fa la caretà a lu Ddome" la cui traduzione letterale è "San Biagio fa la carità al Duomo". Anni addietro, davanti al Duomo di Ascoli sorgeva infatti una piccola chiesetta dedicata a San Biagio - di cui oggi è ben visibile solo l'antica pianta sul lastricato della piazza - che era piccola cosa al cospetto della maestosa Cattedrale. L'espressione viene dunque usata ogni volta che il piccolo vuole dare il suo contributo all'opera del grande.


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[1] Nel dialetto ascolano la "e", a meno che non sia accentata, non si pronuncia. Nella parola "Biage" la "g" scivola quasi verso la "sc".

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